Scrivere qualche breve parola su questa opera di Mongai mi da l'occasione di un piccolo introbio sull' e-book. Un semplice "a favore", con la mano alzata. Cosa sarà il futuro del libro non lo so. Mi basta si legga. Spero che il mercato rispetti il mondo delle case editrici e degli scrittori, ma la necessità della diffusione della cultura secondo me viene prima. Dopo avervi tediato...
...Mongai mette a disposizione per i tipi di liber liber un paio di e-book. Storie di fantascienza. Qui si rammenta l'opera dal simpatico titolo sopra riportato. Premio Urania 1997. Storia di un cuoco terrestre che si getta nell'avventura spaziale più classica. Il viaggio interstellare. Visto dalla cambusa.
La spilletta da sceriffo la affibio a Mongai perchè sebbene la storia non sia eccezionale e vi siano glossolalie sessuali un po' banali (= sogni erotici triti e ritriti), lo scrittore sa utilizzare pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, la tecnica a me totalmente avulsa della "lista della spesa". Ovvero egli descrive le avventure del suo eroe con lunghe digressioni di fatti, cose, elementi e soprattutto ingredienti, rendendo comunque la lettura piacevole. Un po' come capita per il Rabelais di Gargantua. E sempre di cibo si parla. Che sia un caso?
Lo trovate qui .
venerdì 24 giugno 2011
giovedì 16 giugno 2011
K. KUREISHI - The black album
E’ appena uscita in Italia, in una corposa edizione, la raccolta dei racconti brevi del preziosissimo autore anglo-pakistano Hanif Kureishi. La produzione del nostro è ponderosa, tra lavori teatrali, romanzi, racconti, sceneggiature, saggi. La critica letteraria internazionale lo indica come uno dei più importanti interpreti artistici del connubio culturale corrente tra emigrazione islamica e la post-nothing culture occidentale, in particolare quella di origine indo – pakistana verso l’Inghilterra. Tuttavia il riferimento geografico non può limitare il valore delle sue pagine, che rappresentano uno spaccato vivo, riconoscibile, di una integrazione meticcia che qui da noi sta appena iniziando (…intendo le ragazzine bianche per manina al ragazzino nero...).Ero indeciso tra Otto braccia per abbracciarti (bel saggio) e The Black Album (così anche in italiano). Essendo questo il mio primo incontro con l’autore, datato 1995, ho deciso di parlarne qui per ragioni banalmente affettive.
1989, crolla il muro di Berlino. Shahid si trasferisce dal Kent a Londra, per studiare all’università. Entra (o è risucchiato) da un (buffo? barocco?) gruppo di fondamentalisti islamici. Mentre vive tra l’opportunità di un islam più viscerale e la sua vita da sfigato universitario, è coinvolto sentimentalmente e (molto, ma molto) eroticamente dalla sua professoressa Deedee Osgood, che mischia Prince, Lancan e sessioni sessuali originali. A complicare il tutto, arriva suo fratello Chili, un gangstar in fuga dalla mala.Se non basta, aggiungo che è il libro che meglio secondo me rappresenta la fine della pop culture degli anni 80, tesa verso il decennio successivo… che a ben vedere è campato di “fin che dura”, messo pure in bocca ai nostri mentre stanno sulle fredde spiagge di Brighton.
1989, crolla il muro di Berlino. Shahid si trasferisce dal Kent a Londra, per studiare all’università. Entra (o è risucchiato) da un (buffo? barocco?) gruppo di fondamentalisti islamici. Mentre vive tra l’opportunità di un islam più viscerale e la sua vita da sfigato universitario, è coinvolto sentimentalmente e (molto, ma molto) eroticamente dalla sua professoressa Deedee Osgood, che mischia Prince, Lancan e sessioni sessuali originali. A complicare il tutto, arriva suo fratello Chili, un gangstar in fuga dalla mala.Se non basta, aggiungo che è il libro che meglio secondo me rappresenta la fine della pop culture degli anni 80, tesa verso il decennio successivo… che a ben vedere è campato di “fin che dura”, messo pure in bocca ai nostri mentre stanno sulle fredde spiagge di Brighton.
D. BUZZATI - La famosa invasione degli orsi in Sicilia
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaMlw3c3179bYLZXCCeSyQSmXVmy5ANG-I6iX6cBhE9DloT4Cuj5FhgXVvu_GWUQEA6aAWYknOO9B6pHHvgCRbU2D46B6THAgIqtk8w5VZuDFnrBjG2-AwsT4AnNlYPywkdqHe5akNAzR5/s200/9788804501312g.jpg)
Lo consiglio a chi ha letto tutto di Buzzati e questo l'ha scartato perché le fiabe son cose da bambini. Io credo che quel lettore che mi prenderà sul serio si ricrederà, e passerà delle ore di delizia.
giovedì 9 giugno 2011
W. LEAST HEAT MOON - Nikawa
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3rfOsCeAuH6r9p7KLNcHR-g1P9f4TMtIhy0xRz45aS8poseSKAmypgQ91kajYb2Hnj5vcPosRsWPdtqOM3U7d9pA53ooYB7bkV8uJdhUkaXU89oV2ozhN05YXNUdXo5ab0kyPxbDMJCd2/s200/9788806154967g.jpg)
Il post è dedicato al terzo capitolo del terzetto, "Nikawa. Diario di bordo di una navigazione attraverso le Americhe". E' la narrazione di un lungo viaggio coast to coast attraverso i corsi d'acqua interni degli States, interrotto solamente per spostare il natante, Nikawa, da un letto di fiume all'altro.
Più spensierato e galoppante del secondo episodio, Nikawa prende l'avventura da "Strade Blu" e vi aggiunge la posatezza della vita di marinaio d'acqua dolce.
martedì 7 giugno 2011
BONSAI'S - Teresa (di haikus)
Sta da sola a Roma come tanti, abita dietro Piazza Bologna con tre gatti. Nella zona lei è fuori età. Si sa che ci stanno in nero gli studenti dell’università. Lavora al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro. Ha una stanza grande e soleggiata, con una pianta vicino alla finestra – giuro – di pomodoro. Lei dice che è una pianta ornamentale, ma ho scommesso coi miei nuovi colleghi che ad agosto ci sarà appeso qualche grosso vegetale. E’ la responsabile per gli approvvigionamenti di cancelleria: da lei trovi carta, penne, fotocopie pronte quando serve.
Ha la moka da caffè, quella da tre. Niente bombola a gas per carità. Fornello elettrico sul davanzale e posacenere se ti va di fumare. Lì si va passando di corsa o facendo finta di aver dimenticato la borsa. Stai pur sicuro che se le stai simpatico ti verrà a cercare per invitarti da lei a chiacchierare. Ti presenterà una tazzina piena di brodino nero bollente e ti parlerà della sua vita piena di niente. Niente figli, niente marito, niente vacanze o gite fuori porta. Solo gatti, mal di testa, ricette romane di cui è ghiotta. E storia vaticana. Sa tutto dei papi, vita morte e beh, anche i miracoli. Ricordo ancora come è cominciata la narrazione della dossologia dei primati romani.
Quel giorno era il compleanno di mio padre e così, nel nulla del caffè, le dissi della ricorrenza. Lei mi chiese il nome di papà. Adriano per l’appunto. Attaccò allora dicendomi che era un nome importante, di un papa coevo di Carlo Magno… per interromperla dovetti inventarmi un bisognino al bagno.
Non mi ricordo molto dei suoi racconti successivi, ma mi rimase a mente la storia di quel Vescovo di Roma.
Date a Cesare quel che è di Cesare. Adriano I appoggiò il re franco contro l’Impero Romano d’Oriente. E a Dio quel che è di Dio. I due compagni d’arme si scornarono sul culto delle icone e delle immagini sacre. Vinse ovviamente il successore di Pietro Apostolo e continuò così l’adorazione dei santi. Oltre alla produzione di notevoli opere d’arte.
Teresa aveva tra le foto di gatti appese dietro la scrivania un santino raffigurante Sant’Antonio da Padova, appiccicato con lo scotch. La commemorazione del santo cade secondo il calendario liturgico il 13 giugno. Lo so bene io, che sono nato quel giorno.
Non l’ho mai detto a Teresa, in nessuna occasione.
Ovviamente per timore reverenziale della sua cultura e perché del mio patrono conosco già la storia. Sai la noia.
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