martedì 19 aprile 2011

V. EVANGELISTI - Rex tremendae maiestatis.

Domenica ho finito questo libro con un monte ore otto ininterrotte salvo per pisciare in autogrill a bordo di un camper caldissimo impestato dall'afrore di fragole mature... Dopo 16 "apparizioni" forse lo avrei fatto fuori anch'io. Forse no. Evangelisti pone in questo romanzo il full stop non tanto alle avventure del suo inquisitore Eymerich, quanto alla vita del medesimo.
Rex tremendae maiestatis, l'ultima fatica del nostro eroe buono cattivo, è come sempre una conferma della capacità di scrittura di Valerio Evangelisti: tutto corre alla perfezione, senza grossi scossoni rispetto alla costante maturità raggiunta dalla penna dell'autore negli ultimi romanzi della serie (da Mater Terribilis in poi). Nelle vicende qui narrate si tirano le fila di alcuni dei conti in sospeso lasciati inquisiti nella saga, con un finale non del tutto inaspettato conoscendo anche la similare saga di Magus...
...La sensazione comunque è che Evangelisti non sapesse esattamente dove stesse andando a parare mentre scriveva (a quanto letto in un intervista era malato all'epoca della stesura e temeva per la propria vita, quindi voleva chiudere)...in realtà credo che il romanzo fosse già lì nell'iperurarnio delle cose perfette: le premesse, le ipotesi c'erano già tutte nei precedenti episodi. Mancava la consequenziale tesi.

Se non conoscete Evangelisti vi conviene cominiciare da uno dei primi romanzi della serie, non certo da questo.

Nessun commento:

Posta un commento