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Scrivere di vicende familiari quotidiane, appunto il ragazzo per tua figlia, leggasi quello che la porterà all'altare, senza fare chicken lit od una sceneggiatura bolliwoodiana, raggiungendo lo status di vero classico contemporaneo, non è da tutti. E piano, sebbene il libro sia divertentissimo, colorato e speziato di curry e tandori, non è per tutti. L'albero genealogico che apre il libro e, ovviamente il numero di pagine (per carità non prendete il tascabile che diventate cecati...), deve frenare il lettore occasionale o poco costante. Questo è una faccenda per la solitudine del corridore di lunghe distanze (offro un the alla cannella malese a chi scopre la citazione senza motori di ricerca...), da divoratori notturni di pagine. Comunque ne vale la pena, oltre a sfoggiarlo sulle mensole, si intende.
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