Tratta dei fratelli summenzionati, di cognome Glass. Le vicende familari erano e saranno oggetto di altri episodi lettarali durante la sua breve opera.
Qui nel libro accade poco o nulla. E'un incontro/ scontro di due fratelli - i belli della famiglia - sul senso della vita all'ombra di un altro fratello, il maggiore, suicida.
Forse è tutta una scusa per parlare dei fondamenti della spiritualità umana, ma si sa, Salinger è sfuggente e reticente per definizione.
Eppure delle tante letture fatte, questa è una di quelle di cui non ho scordato una pagina, tanto mi ha giovato.
Anch'io come Franny ero in crisi con me stesso quando lo lessi. Cercavo una definizione di divino che fosse sia trascendente che umana, ma mi ripugnava l'umana natura. Quindi anelavo a qualcosa che in parte odiavo. Ancora ora lotto con la mia misantropia.
Leggendo mi risolsi alcuni dubbi. La sintesi del divino accolta da Salinger mi convinse: qualunque tazza di brodo di pollo offertati con amore, in fondo è Consacrata. Quindi per quanto schifo faccia l'umanità, in fondo, quando dona gratuitamente, si innalza sopra la morte. No?